La Fenice di Sylbaran
“Il bene ed il male sono solo un giudizio soggettivo dato dagli uomini per giudicarne altri, in verità non è possibile giudicare qualcuno o qualcosa solo dal luogo di nascita o dalla divinità in cui crede. Io sono cresciuto come paladino di Heironeous ed ho vissuto come Guardia Nera di Hextor, tu che non hai potuto o voluto vivere sia nella luce che nell’oscurità non hai alcun diritto di giudicare gli altri, in quanto non sei altro che un guscio vuoto che prende per vero ciò che altri gli dicono, senza aver mai messo in discussione il tuo o il loro operato…”
<Estratto di un dialogo tra Agherot Kryos ed un paladino>
dalle memorie di un soldato al seguito del Marchese Agherot Kryos durante la guerra tra Aundair e le Eldeen Reaches:
Capitolo 1: la nascita di un Marchese
Ore 6 del mattino, come ogni giorno le note dell’inno nazionale accompagnano il risveglio sulla Nave, tutti si alzano in piedi all’unisono, e come fossimo in sincronia rimettiamo a posto la nostra cuccetta e in meno di 10 minuti siamo tutti sull’attenti in attesa che gli ufficiali vengano a fare i soliti controlli quotidiani, oggi tuttavia è un giorno diverso, potrei dire quasi speciale, dopo due mesi di guerra di cui 5 settimane passate sulla pista siamo finalmente pronti a fare la nostra parte!
Chi l’avrebbe mai detto, sono sempre stato affascinato dalle uniformi, e quando il nuovo Marchese appena insediatosi a Passage annunciò l’arruolamento per la sua guardia personale, non ci misi molto a dirigermi alla villa per farmi assegnare alla sua protezione, in verità non lo vidi quasi mai direttamente, se non qualche volta mentre lui e i suoi consiglieri passavano per i corridoi sempre con grande fretta, “quel ragazzo pensa di conquistare il mondo?”, “il signorino è il classico nobile nullafacente…”, “ma guardalo la sua famiglia muore e lui pensa solo ad arraffare l’eredità..” queste sono solo alcuni dei che sottovoce giravano tra la servitù e le guardie anziane appena arrivò in città, sono bastate poche settimane perché lui si imponesse, tuttavia non capivo ancora che tipo di persona fosse, l’ho visto maltrattare il maggiordomo per inezie, ma allo stesso tempo rivolgersi alle guardie con un tale riguardo che nessun nobile, ne tantomeno ufficiale, avesse mai fatto, è sempre stato molto severo, e quando dava un ordine esigeva fosse eseguito alla lettera, tuttavia almeno i soldati hanno iniziato a rispettarlo.
Infine la guerra…
Gli elfi avevano invaso l’Aundair come da leggi nazionali, noi guardie personali avremmo dovuto seguire il nostro signore in guerra, il Marchese ricevette il grado di Maresciallo, qualsiasi altro signorotto, sarebbe andato su tutte le furie, io stesso lo sentivo che parlando con i suoi consiglieri già prevedeva di divenire colonnello, tuttavia sia per la giovane età, sia per una qualche diatriba avuta col sovrano si ritrovava come sottoufficiale direttamente al fronte, saputa la notizia lo vidi molto contrariato, ma incredibilmente non lo fece pesare minimamente in nostra presenza, ed in alcuni casi si vantava di essere stato assegnato così vicino ai soldati, probabilmente era solo populismo mascherato, o una qualche manovra politica velata, tuttavia questo creò in me e in molti di noi un forte rispetto per il Nostro Marchese.
La prima battaglia contro quei maledetti “Orecchie a punta”, come il Marchese amava definire i nostri nemici e che divenne una specie di tormentone per tutto il battaglione, avvenne sulle sue terre, nella contea di Windshire, fu un vero massacro, oltre 20.000 nostri soldati persero la vita nel giro di poche ore, certo anche gli elfi subirono pesanti perdite, ma non avevo mai visto tanti morti in un solo giorno, poi quel gesto! Per la prima volta ero schierato direttamente a protezione del Marchese, e solo allora mi accorsi di un dettaglio che non avevo mai considerato, era praticamente un mio coetaneo forse un paio di anni più vecchio ma non poteva avere più di 25 anni, tuttavia seppur impacciato era li, davanti a tutti noi a guidare la carica, non era su scintillanti cavalli bianchi o dietro la seconda linea come facevano altri suoi pari-grado o superiori, lui era li col suo fucile che di nobile non aveva assolutamente niente, in mezzo al fango e le trincee, li a guidare i suoi soldati “fino alla vittoria contro gli orecchie a punta”, ma proprio in mezzo alla Terra di nessuno quando eravamo al coperto in un cratere creato dall’artiglieri che sentii quel tintinnio maledetto…
Una granata elfica era caduta proprio in mezzo a noi, in quel frangente di pochi secondi tutti e 5 l’avevamo vista, non ricordo molto di quegli attimi, solo che non riuscivo a muovermi, ma a quel punto Silen la guardia più anziana della scorta del Marchese, lo stesso che commentava l’avidità di quel ragazzo, nel modo più grezzo possibile spintonò il Marchese davanti a se, ed accennando un flebile sorriso ed abbozzato un saluto militare l’esplosione ci investì, io mi salvai soltanto grazie a Galek che come Silen si mise davanti a me ma presumo fosse diretto vero il Marchese per fargli anche lui da scudo, indipendentemente dalle motivazioni in quel cratere rimanemmo solo io e il Marchese, ero ancora sotto shock ma ricordo ancora lo sguardo del Marchese, fermo ed impassibile davanti al corpo di Silen, era come se stesse per rimproverarlo per lo spintone, un gesto simile era per lui intollerabile, ma quando si accorse dell’accaduto fece ciò che nessuno poteva immaginarsi, mi guardò con uno sguardo vuoto, poi improvvisamente, dandomi una pacca sulla spalla gridò a me e ai soldati sopraggiunti di continuare la sua “carica verso la vittoria”, probabilmente lui stesso non se ne accorse, e neppure gli altri, ma vidi chiaramente che dai suoi occhi lucidi, scendere una lacrima.
Dopo quella battaglia il Marchese, che al campo e durante le marce godeva sempre di qualche privilegio in più per via del suo nome e grado nobiliare, passava tutte le sere stando in compagnia dei suoi soldati, sia che fossero quelli assegnatogli dall’esercito sia tra noi guardie del corpo, durante le giornate ha sempre preteso che le formalità gerarchiche come il saluto militare, o l’eseguire ordini senza fiatare, venissero sempre applicate, ma specialmente in quei momenti di tranquillità o dopo una battaglia, non ha mai seriamente preteso che tali formalità venissero applicate, era in quei momenti che mi piaceva osservarlo, quando tirava le sue ormai famigerate “pacche sulle spalle” o quando si sedeva attorno al fuoco a condividere il vino che il furiere gli passava per via dei suoi privilegi, l’unica volta che si infuriò pesantemente era quando i generali diedero ordine di bruciare la foresta di Windshire che faceva parte del suo ducato, sebbene attualmente sotto il controllo dalla contea ribelle, dopo quel giorno sebbene continuasse imperterrito a seguire ciecamente la gerarchia non risparmiava commenti di rimprovero per l’Alto comando e tutti gli ufficiali sopra di lui che se ne restavano al riparo dietro le linee, tuttavia qualcosa cambiò il giorno in cui la flotta aeronavale elfina si presentò davanti alla nostra, erano in superiorità numerica e tecnologica, ma eravamo stati informati che in nostro supporto sarebbe arrivata la flotta del Breland, che da quanto si diceva in giro era la nazione più avanzata al mondo, tuttavia se a quel punto nessuna nave era all’orizzonte, qualsiasi aiuto sarebbe arrivato troppo tardi, noi della fanteria avremmo dovuto combattere sotto le navi come se nulla fosse, incuranti delle cannonate che ci sarebbero piovute addosso.
La battaglia si svolse come al solito, alterni cambi di fronte e fuoco di artiglieria, fino al pomeriggio quando le flotte erano ormai in posizione di battaglia, fu solo allora che sentimmo quel rumore… un forte “ronzio” che si faceva sempre più forte, in un momento di tregua, volsi lo sguardo ad ovest e li vidi quelle cose, noi nell’Aundair siamo una nazione abbastanza tecnologica, abbiamo macchine, treni e aeronavi, ma quelle cose non erano niente di tutto questo, erano come grosse libellule ma dal forte ronzio odioso delle mosche, non a caso si sentivano commenti come Mosche, Zanzare o Libellule giganti, qualunque cosa fossero venivano dalla direzione secondo cui sarebbe dovuta arrivare la flotta del Breland, lo stesso Marchese rimase estremamente colpito tanto che lo sentii esclamare “io devo guidare una di quelle mosche giganti!” comunque la battaglia proseguì e mentre sopra di noi quelle diavolerie distruggevano una per una le navi e combattevano contro i metamorfisti elfici tramutatisi in piccoli draghi la battaglia ebbe termine con un nulla di fatto, unico fatto degno di essere ricordato è quando uno di quegli aggetti volanti, ormai in fiamme a causa di una vampata di fuoco draconico stava per schiantarsi contro il Marchese, salvato in extremis dall’intervento di un soldato che lo spinse via dal punto di impatto, che che a causa dell’esplosione seguente perse conoscenza mentre era svenuto oltre ad un’improvvisa fuoriuscita di sangue dalle palpebre borbottava qualcosa come “si mio signore…ora sono il prescelto di Hextor!”, deliri dovuto all’esplosione e alla botta in testa probabilmente, sta di fatto che una strana aura oscura lo permeasse, tuttavia si riprese quasi subito e torno immediatamente a combattere e dando qualche pacca sulle spalle ai soldati alle mitragliatrici che stavano respingendo il nemico.
Le “mosche giganti” cosi come apparvero, sparirono all’orizzonte e la flotta elfica si ritirò, tuttavia non eravamo avanzati un solo km, anzi ogni giorno perdevamo terreno, ma dopo due mesi di battaglie ininterrotte arrivò finalmente un momento di pace, il Marchese ricevette una licenza temporanea, e di conseguenza noi l’avremmo accompagnato, tuttavia quando arrivò al campo con la bella notizia aggiunse qualcosa di assolutamente inaspettato: “Ragazzi, sono riuscito a convincere l’Alto Comando a farmi assegnare come Ufficiale di collegamento con i nostri alleati del Breland, da oggi dopo una breve licenza, saremo assegnati al 56° battaglione aviotrasportato del Breland, lo stesso che ha fatto tremare di paura quei luridi Orecchie a Punta, finalmente avremo la nostra vendetta!” praticamente il Marchese ci obbligò a seguire il suo folle sogno di guidare quelle Mosche volanti, ma sinceramente per quanto terrore mi avessero infuso quegli aggeggi, io e tutti gli altri eravamo pronti a seguire il Nostro Marchese ovunque ci avrebbe guidato per ottenere la Vittoria finale!