Ho trovato questo testo, scritto su un foglio di pergamena antico gettato davanti alla porta della mia abitazione. Probabilmente è uno scherzo di qualche ragazzino della città.
Nero come l’ossidiana; questo vedevo, questo sentivo: il vuoto.
Ma chi sono? Dove sono?
Camminavo, ma non avevo i piedi. Respiravo senza avere naso e bocca.
Sentivo una voce, ma non avevo le orecchie.
Ma cosa dice?
".̵̢̡̟͖̗͇̙̬̼̟̦͘.̶̨͉̦̱̙̭̓͆̋.̴ ̡͈̥͓̞̹͌̒́͗̂̀͘͝.̶̢͇̲͔̣̙̼͇̃̋̃̚.̸̆́͗̍͘ ̢̛̯͓͍̍͐̅̌.̸̡̘̼̙̤̺̙̱͖̟̺͎̪̋͆̏̅.̷̌̍͒̽̏̾̏̇̌́̀͆̄́͠ ̣͎̖̹̻̥͜ ̡̯.̸͈̯́́ ͍.̶̥̹̝̤̻̫̲͕̺̯̲̓̀̓́̓̾͌́̀.̵̪̗̘̖̫̲͙̮̍̓.̸̨̺̼͓͓̼̟̪͛͊͊̒̄̓̀̚.̴̚͠ ̫̲̦.̶̛̀̂͌̈́̾͠ ̜̖̖ͅ.̶̮̈́̒̇.̴̛̘̖̄̓̑͑̀̾̌̀͊̓̃̂ " - sentii nuovamente rimbombare nel vuoto.
E’ il mio nome? Non lo ricordavo così.
“Chi sei?” - Gridai più forte che potei.
La voce si materializzò nuovamente nel vuoto - “Sono io, .̵̢̡̟͖̗͇̙̬̼̟̦͘.̶̨͉̦̱̙̭̓͆̋.̴ ̡͈̥͓̞̹͌̒́͗̂̀͘͝.̶̢͇̲͔̣̙̼͇̃̋̃̚.̸̆́͗̍͘ ̢̛̯͓͍̍͐̅̌.̸̡̘̼̙̤̺̙̱͖̟̺͎̪̋͆̏̅.̷̌̍͒̽̏̾̏̇̌́̀͆̄́͠ ̣͎̖̹̻̥͜ ̡̯.̸͈̯́́ ͍.̶̥̹̝̤̻̫̲͕̺̯̲̓̀̓́̓̾͌́̀.̵̪̗̘̖̫̲͙̮̍̓.̸̨̺̼͓͓̼̟̪͛͊͊̒̄̓̀̚.̴̚͠ ̫̲̦.̶̛̀̂͌̈́̾͠ ̜̖̖ͅ.̶̮̈́̒̇.̴̛̘̖̄̓̑͑̀̾̌̀͊̓̃̂ "
Non capivo, quelle lettere erano senza senso, ma il suono distorto mi era stranamente familiare. In un attimo mi ricordai chi fossi e chi fosse lui.
".̴ ̡͈̥͓̞̹͌̒́͗̂̀͘͝.̶̢͇̲͔̣̙̼͇̃̋̃̚.̸̆́͗̍͘ ̢̛̯͓͍̍͐̅̌.̸̡̘̼̙̤̺̙̱͖̟̺͎̪̋͆̏̅.̷̌̍͒̽̏̾̏̇̌́̀͆̄́͠ ̣͎̖̹̻̥͜ ̡̯.̸͈̯́́ ͍.̶̥̹̝̤̻̫̲͕̺̯̲̓̀̓́̓̾͌́̀.̵̪̗̘̖̫̲͙̮̍̓.̸̨̺̼͓͓̼̟̪͛͊͊̒̄̓̀̚.̴̚͠ ̫̲̦.̶̛̀̂͌̈́̾͠ ̜̖̖ͅ.̶̮̈́̒̇.̴̛̘̖̄̓̑͑̀̾̌̀͊̓̃̂ sei tu?” - gridai anch’io nel vuoto.
“Sì, dove sei? Non ti vedo” - mi rispose con un tono rassicurato e continuò - “Ci hanno trovato, avevi ragione, li abbiamo sottovalutati”
I tasselli si incastrarono lentamente nella mia mente, andando a costruire la mia memoria.
“Ci sono anche io” - gridò un’altra voce.
Non ci fu bisogno di presentazioni, la sua voce che .̶̨͉̦̱̙̭̓͆̋.̴ ̡͈̥͓̞̹͌̒́͗̂̀͘͝.̶̢͇̲͔̣̙̼͇̃̋̃̚.̸̆́͗̍͘ ̢̛̯͓͍̍͐̅̌.̸̡̘̼̙̤̺̙̱͖̟̺͎̪̋͆̏̅.̷̌̍͒̽̏̾̏̇̌́̀͆̄́͠ ̣͎̖̹̻̥͜ ̡̯.̸͈̯́́ ͍.̶̥̹̝̤̻̫̲͕̺̯̲̓̀̓́̓̾͌́̀.̵̪̗̘̖̫̲͙̮̍̓.̸̨̺̼͓͓̼̟̪͛͊͊̒̄̓̀̚.̴̚͠ ̫̲̦.̶̛̀̂͌̈́̾͠ ̜̖̖ͅ.̶̮̈́̒̇.̴̛̘̖̄̓̑͑̀̾̌̀͊̓̃̂ aveva sempre definito bella e attraente era unica al mondo.
"Dov’é .̶̨͉̦̱̙̭̓͆̋.̴ ̡͈̥͓̞̹͌̒́͗̂̀͘͝.̶̢͇̲͔̣̙̼͇̃̋̃̚.̸̆́͗̍͘ ̢̛̯͓͍̍͐̅̌.̸̡̘̼̙̤̺̙̱͖̟̺͎̪̋͆̏̅.̷̌̍͒̽̏̾̏̇̌́̀͆̄́͠ ̣͎̖̹̻̥͜ ̡̯.̸͈̯́́ ͍.̶̥̹̝̤̻̫̲͕̺̯̲̓̀̓́̓̾͌́̀.̵̪̗̘̖̫̲͙̮̍̓.̸̨̺̼͓͓̼̟̪͛͊͊̒̄̓̀̚.̴̚͠ ̫̲̦.̶̛̀̂͌̈́̾͠ ̜̖̖ͅ.̶̮̈́̒̇.̴̛̘̖̄̓̑͑̀̾̌̀͊̓̃̂? Manca solo lui" - dissi ai miei due amici.
“Zitto. Non nominarlo, potrebbero sentirci. Loro non sanno che c’è un quarto” - .̶̨͉̦̱̙̭̓͆̋.̴ ̡͈̥͓̞̹͌̒́͗̂̀͘͝.̶̢͇̲͔̣̙̼͇̃̋̃̚.̸̆́͗̍͘ ̢̛̯͓͍̍͐̅̌.̸̡̘̼̙̤̺̙̱͖̟̺͎̪̋͆̏̅.̷̌̍͒̽̏̾̏̇̌́̀͆̄́͠ ̣͎̖̹̻̥͜ ̡̯.̸͈̯́́ ͍.̶̥̹̝̤̻̫̲͕̺̯̲̓̀̓́̓̾͌́̀.̵̪̗̘̖̫̲͙̮̍̓.̸̨̺̼͓͓̼̟̪͛͊͊̒̄̓̀̚.̴̚͠ ̫̲̦.̶̛̀̂͌̈́̾͠ ̜̖̖ͅ.̶̮̈́̒̇.̴̛̘̖̄̓̑͑̀̾̌̀͊̓̃̂ gridò come suo solito fare con tono autoritario e schizofrenico e poi, ripresa la calma, continuò –" Lui è la nostra unica speranza. Lui sa come fare, può riportarci indietro. Il nostro compito non è terminato"
Ora ricordo il piano, adesso so perché sono qui.
“I Superni credono di averci fatto scomparire. Ma se uno vive, può riportare indietro gli altri” - continuò a parlare la voce familiare.
“Non possiamo fare come l’ultima volta?” - chiesi quando nel vuoto tornò ad esserci nuovamente il silenzio.
“No. Ormai hanno bloccato quella porta. L’unico fiume percorribile è quello che sorge dall’altro mondo” - rispose lui.
“Ma lui come fa a sapere che siamo qui? Come fa a sapere come farci tornare?” - risposi io assetato di conoscenza in quell’eternità di incertezze ed offuscamento.
"Ci sta cercando, lo sento. Dovresti sentirlo anche tu visto che è più legato a te che a me. E’ vicino, ci è quasi riuscito. Riesco quasi a sentire il tuo nome S.̶̨͉̦̱̙̭̓͆̋.̴ ̡͈̥͓̞̹͌̒́͗̂̀͘͝.̶̢͇̲͔̣̙̼͇̃̋̃̚.̸̆́͗̍͘ ̢̛̯͓͍̍͐̅̌.̸̡̘̼̙̤̺̙̱͖̟̺͎̪̋͆̏̅.̷̌̍͒̽̏̾̏̇̌́̀͆̄́͠ ̣͎̖̹̻̥͜ ̡̯.̸͈̯́́ ͍.̶̥̹̝̤̻̫̲͕̺̯̲̓̀̓́̓̾͌́̀.̵̪̗̘̖̫̲͙̮̍̓.̸̨̺̼͓͓̼̟̪͛͊͊̒̄̓̀̚.̴̚͠ ̫̲̦.̶̛̀̂͌̈́̾͠ ̜̖̖ͅ.̶̮̈́̒̇.̴̛̘̖̄̓̑͑̀̾̌̀͊̓̃̂ " - disse con un tono divertito.
Quel suono iniziale, mi è così familiare…
“Cosa facciamo adesso?” - disse .̶̨͉̦̱̙̭̓͆̋.̴ ̡͈̥͓̞̹͌̒́͗̂̀͘͝.̶̢͇̲͔̣̙̼͇̃̋̃̚.̸̆́͗̍͘ ̢̛̯͓͍̍͐̅̌.̸̡̘̼̙̤̺̙̱͖̟̺͎̪̋͆̏̅.̷̌̍͒̽̏̾̏̇̌́̀͆̄́͠ ̣͎̖̹̻̥͜ ̡̯.̸͈̯́́ ͍.̶̥̹̝̤̻̫̲͕̺̯̲̓̀̓́̓̾͌́̀.̵̪̗̘̖̫̲͙̮̍̓.̸̨̺̼͓͓̼̟̪͛͊͊̒̄̓̀̚.̴̚͠ ̫̲̦.̶̛̀̂͌̈́̾͠ ̜̖̖ͅ.̶̈́̒
̮̇.̴̛̘̖̄̓̑͑̀̾̌̀͊̓̃̂ che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
“Aspettiamo. Manca poco” - .̶̨͉̦̱̙̭̓͆̋.̴ ̡͈̥͓̞̹͌̒́͗̂̀͘͝.̶̢͇̲͔̣̙̼͇̃̋̃̚.̸̆́͗̍͘ ̢̛̯͓͍̍͐̅̌.̸̡̘̼̙̤̺̙̱͖̟̺͎̪̋͆̏̅.̷̌̍͒̽̏̾̏̇̌́̀͆̄́͠ ̣͎̖̹̻̥͜ ̡̯.̸͈̯́́ ͍.̶̥̹̝̤̻̫̲͕̺̯̲̓̀̓́̓̾͌́̀.̵̪̗̘̖̫̲͙̮̍̓.̸̨̺̼͓͓̼̟̪͛͊͊̒̄̓̀̚.̴̚͠ ̫̲̦.̶̛̀̂͌̈́̾͠ ̜̖̖ͅ.̶̮̈́̒̇.̴̛̘̖̄̓̑͑̀̾̌̀͊̓̃̂ disse le sue ultime parole. Poi svanì.
Un attimo dopo anche l’altro svanì. Rimasi solo io, nel vuoto… in attesa.
GDR OFF
Mi è stato recapitato questo testo da uno sconosciuto su Teamspeak.