Il sole stava calando su Lephìon, il cielo era rosso sangue, i Superni stavano mandando l'ultimo saluto ad Alentras.
Lui cadde nel suo ufficio sotto le pugnalate della congiura attuata nei suoi confronti, il sangue usciva denso dal suo corpo come il vino invecchiato esce da un’anfora, sul suo viso un sorriso mascherava tutto il dolore che provava, voleva essere ricordato come un grande re, un re che non si fa abbattere da nessun dolore, un re che riesce a superare ogni ostacolo, un re che anche in un cielo oscuro riesce a vedere un raggio di luce.
Passarono due ore dalla sua morte, la piazza di Lephìon era gremita di persone, tutti guardavano il palazzo del Re, sapevano che era successo qualcosa, ma non sapevano cosa, all’improvviso uscì un uomo dal palazzo ed incominciò a parlare
Cittadini del Regno di Lephìon, figli del Regno di Lephìon,
Con grande tristezza devo comunicarvi che oggi il nostro Re è morto.
Una congiura di traditori al Regno l’ha ucciso, è stato ucciso da una folla di persone inferocite per le sue decisioni nella politica estera, queste barbari vigliacchi sono entrati con la forza nel suo palazzo, uccidendo oltre al nostro amato Re tutte le guardie che provarono a difenderlo.
Ora in nome di tutti i cittadini che credono ancora nel Regno vi chiedo di unirci in veglia per una settimana in nome del nostro grande Re, Alentras Eremtòr II. Dopo la vegli funeraria dovremmo riorganizzarci per fare ripartire la vita politica e sociale all’interno del nostro amato Regno.
Intanto in questi giorni nostri messaggeri partiranno per tutto il piano per comunicare la perdita del nostro Re e la richiesta di fermare le ostilità da ambo le parti, già troppi uomini sono caduti, nessun’altro deve soffrire, nemmeno la persona più malvagi che possa esistere su questo piano.
Dardàra Alentras Eremtòr
Karàl Eremtòr, Karàl Lephìon.