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I quadri avaloniani, i quadri avaloniani...
I quadri avaloniani, diciamocelo, hanno sempre fatto pena. In lungo e in largo ogni nazione degna di questo nome ha sempre avuto fior fior di artisti, tra questi i pittori non erano certo gli ultimi. Ma ad Avalon la situazione era ben diversa. Mille correnti artistiche sono sfociate e sono state perfezionate nel corso dei millenni: l'astrattismo archebopiano, il durismo huita, il commerciale explorano, il sensazionalismo unionista, il neocommerciale navaroniano, il riformismo solfatano... ma niente, niente, niente di tipicamente avaloniano.
Fino ad oggi.
Beh, fino a cinque anni fa, almeno. FIno a quando cioè l'avalonianissimo pittore Kagalu cominciò il suo lavoro, dipingendo durante la notte, mentre di giorno dava da mangiare agli enormi suini da guerra nobisani allevati nelle grandi fattorie a nord di Avalon.
Quanto ha prodotto, il buon Kagalu. E quanto fu rivoluzionario il suo lavoro. Prima della sua morte ad opera di un suino ancora non addestrato, già si cominciava a sussurrare il nome della nuova corrente artistica di cui l'avaloniano fu il più grande portavoce: il dinamismo.
Perchè dinamica è la vita, degli uomini quanto dei suini... cosicchè quando uomo e suino s'incontrano, il dinamismo aumenta a dismisura.
Che siano corse nei suinodromi, cariche durante una guerra o il semplice trasporto veloce di merci da parte di avventurose carovane, il dinamismo è ovunque. E ovunque nei suoi quadri, Kagalu impresse questa forza, questo binomio indissolubile tra uomo e animale, nella loro più perfetta simbiosi.
A distanza da un anno dalla sua morte, i trecento quadri che Kagalu ha ufficialmente dipinto e venduto per pochi miseri zenar, valgono una fortuna. E quanti ne ha comprati il governo, da quegli ignari privati che li vendettero senza sapere della sua dipartita, tenuta nascosta come fosse un segreto di stato!
Cosa farà adesso Avalon, con oltre centocinquanta dipinti dinamisti? Che incredibile fortuna ha tra le mani! E quanto il buon nome della nazione è finalmente nella bocca di tutti i critici dell'arte!